Pillola nov 2016

NON DI SOLO TERREMOTO CROLLA LO SCAFFALE

Le recenti scosse in centro Italia hanno riportato all’attenzione generale il tema della corretta gestione del rischio sismico con particolare riguardo all’importanza della costruzione degli edifici con criteri che consentano di limitare la probabilità di collasso e di conseguenza dare possibilità e tempo agli occupanti di mettersi in salvo. E’ altrettanto noto (ma non per questo purtroppo ci si comporta di conseguenza) come vi sia uguale se non maggiore pericolo nella caduta di  oggetti che sono appesi o stoccati nei luoghi che frequentiamo. Spesso le vittime dei terremoti sono dovute non al fatto di essere stati sepolti da macerie ma di essere stati colpiti al capo da materiali caduti durante l’evento. In ambito industriale da questo punto di vista le strutture a maggiore rischio sono quelle a maggiore sviluppo verticale come le scaffalature che pertanto è fondamentale vengano costruite secondo progetto del fabbricante, ben fissate a pavimento e controventate tra loro o a strutture fisse (se queste hanno caratteristiche antisismiche).

Meno noto invece che per la corretta gestione delle scaffalature nel tempo sia stata predisposta una norma tecnica, la EN 15635, che richiama le aziende a rendere sistematico il controllo di queste strutture, spesso usate quotidianamente ma mai oggetto di controllo nonostante siano coinvolte da urti e danneggiamenti provocati principalmente dal carrello elevatore in manovra (il conducente spesso non riferisce per timore gli vengano contestati i danni).

Si ricorda che i danni  alla scaffalatura o le deformazioni (dovute ad esempio a scorretto posizionamento del carico sui correnti o mancato rispetto delle portate) diminuiscono la capacità portante in modo anche non prevedibile e possono portare al collasso della struttura o parte di essa.  Nella norma è previsto si debba individuare una figura (PRSES, Person Responsable for Storage Equipment Safety) che si impegni a garantire l’efficienza e sicurezza delle strutture relazionando alla direzione periodicamente quanto emerso dai suoi controlli e tempestivamente in caso di danni che compromettano in modo grave la sicurezza. Va inoltre incaricato un tecnico competente che annualmente relazioni sullo stato delle scaffalature nel loco complesso e dia indicazioni operative al PRSES su eventuali attività da implementare.

Le attività di controllo permettono di giungere ad un giudizio oggettivo (classificazione in tre fasce colore del rischio legato ad eventuali danni) e pianificare di conseguenza le azioni più o meno urgenti. Per la prevenzione dei danneggiamenti sono da anni disponibili sul mercato e conosciute strutture di protezione in particolare per le basi dei montanti. Interessante e meno conosciuta invece anche la possibilità, a fronte di danni riscontrati, di procedere, senza alcun bisogno di fermare le attività di stoccaggio né di smontare le scaffalature, di riparare il danno ad esempio dei montanti con tecniche di deformazione a freddo al termine delle quali viene rilasciata certificazione del ritorno alle condizioni di portata originarie.

Raccomandiamo pertanto di:

–      Censire le vs. scaffalature

–      Identificare i soggetti chiamati a rispondere del loro controllo

–      Verificarne periodicamente l’efficienza e sicurezza

–      Intervenire per prevenire danneggiamenti con strutture di protezione

–      Attivarsi per ridurre il rischio di crolli con interventi mirati di ripristino

Siamo a vs. disposizione per predisporre una procedura aziendale volta a garantire il mantenimento in sicurezza di queste importanti strutture e prevenire incidenti e infortuni ad esse connesse. Per ogni informazione potete rivolgervi all’ing. Francesca Peloso (francesca@progetosicurezzaambiente.it)

pillolanov16_scaffali

Lascia un commento

Comment
Name*
Mail*
Website*