Newsletter 2/10

SISTRI: con D.M. 17/12/09, pubblicato in G.U. lo scorso 13 gennaio, è stato istituito il sistema informatico nazionale di rintracciabilità dei rifiuti che è destinato a soppiantare registri di carico scarico, formulari di identificazione e denunce rifiuti. Tutti i soggetti obbligati dovranno aderire al sistema mediante iscrizione telematica per poi ritirare i dispositivi elettronici (chiavetta USB per tutti i soggetti e black box per gli automezzi dei soli trasportatori) e iniziare la gestione on line al posto di quella cartacea. Possono restare “fuori dal sistema” solo i produttori di soli rifiuti non pericolosi e che hanno fino a 10 dipendenti oltre alle piccole aziende agricole, per le quali l’adesione è facoltativa.

È fondamentale fin d’ora che in azienda si definiscano le figure da delegare sia al ritiro dei dispositivi (presso le Associazioni di categoria o le Camere di Commercio) sia al loro successivo utilizzo. È inoltre ancor più importante attivare da subito i canali di comunicazione tra chi produce il rifiuto e chi lo deve registrare considerato che i 10 giorni stabiliti dalla norma per le registrazioni diventano non più derogabili o prorogabili!

AGENTI CHIMICI con il Reg.CE 790/2009 ha apportato numerose modifiche agli allegati della normativa europea su classificazione ed etichettatura di sostanze e miscele (CLP). Tali modifiche saranno operative da fine anno ma è opportuno verificare se coinvolgono prodotti in uso in azienda per “giocare d’anticipo” e adempiere ad eventuali nuovi obblighi (es. registrazioni REACH o prendere nuove misure di sicurezza: a titolo di esempio riporto la riclassificazione del cosiddetto borace (sodio tetraborato decaidrato) che viene ora considerato tossico per il ciclo riproduttivo (II cat., frasi R 60-61) con le conseguenze da un lato di introdurre per tale sostanza un regime normativo più stringente (entra nel gruppo dei cosiddetti CMR che devono essere registrati entro il prossimo 30 novembre se prodotte o importate fino a 100 t), dall’altro aprendo di fatto il problema dell’incompatibilità delle lavorazioni che comportano esposizione a tale agente con lo stato di gravidanza.

Altra notizia di rilievo in materia di agenti chimici: nuovi studi hanno portato IARC a classificare la formaldeide come cancerogeno di classe 1 per l’uomo (cancerogeno certo). In attesa di una posizione ufficiale da parte dell’Unione Europea con conseguente riclassificazione dei preparati contenenti formaldeide, è saggio prendere provvedimenti sul campo qualora vi siano esposti a tale sostanza applicando ogni principio di precauzione in conformità con il titolo IX capo II del T.U.

SISTRI: riportiamo le prime scadenze per la prima fase di vita del sistema. L’iscrizione per

– produttori di rifiuti con più di 50 dipendenti dovrà avvenire entro 28 febbraio

– produttori di rifiuti non pericolosi da 11 a 50 dipendenti sarà dovuta entro il 28 marzo

– produttori di rifiuti pericolosi fino a 50 dipendenti è obbligatoria entro il 28 marzo

Radiazioni ottiche: il capo V del titolo VIII del D.Lgs. 81/08 riguardante la protezione dalle radiazioni ottiche artificiali entrerà completamente in vigore dal prossimo 26 aprile 2010.

Considerati i tempi ormai piuttosto stretti e la carenza sul mercato di proposte rapide e concrete per un approccio scientifico a questo tema, suggerisco di iniziare con il censimento delle sorgenti aziendali (es. saldatrici, forni fusori, ecc.), con la raccolta dei dati tecnici necessari e con una valutazione preliminare basata sul confronto con banche dati. Stimando la posizione dell’operatore e la durata dell’esposizione si potrà così verificare il rispetto dei limiti di legge. Esorto tutti coloro che in azienda hanno lavoratori esposti a programmare assieme la prima fase di valutazione.

FUMO NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: sarebbero stati 7000 i morti causati in Europa dal fumo passivo negli ambienti di lavoro. Il fumo passivo è costituito da circa 4000 sostanze chimiche pericolose (irritanti, tossiche o cancerogene), è causa di neoplasia polmonare e indiziato anche di causare malattia coronarica, tosse, difficoltà respiratoria, riduzione della funzionalità polmonare, esacerbazione dell’asma, irritazione delle mucose. Durante la gravidanza può provocare basso peso alla nascita e i bambini sono a maggior rischio di sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS), di malattie respiratorie, tosse, catarro, dispnea, esordio dell’ asma, di otiti.
La Corte Costituzionale ha sentenziato due principi fondamentali:
– il datore di lavoro ha l’obbligo di tutelare i dipendenti anche dai rischi del fumo passivo;
– il diritto alla salute è prevalente sul libero comportamento di fumare.
La legge specifica inoltre che il datore di lavoro deve:
– valutare tutti i rischi per la salute includendo l’esposizione a fumo passivo nel DVR;
– adottare tutte le misure generali di prevenzione primaria per eliminare il rischio;
– informare e formare tutti i lavoratori;
– vietare il lavoro a minori e donne in gravidanza nei luoghi esposti a fumo passivo;
Il fumo al lavoro è un fattore di confondimento nel monitoraggio biologico dell’esposizione professionale a tossici e comporta minore produttività (tempo per fumare, assenze per malattie fumo-correlate), variazioni organizzative e costi aggiuntivi (turnover dei fumatori ammalati, aumento pulizie, incendi, adempimenti obblighi di legge sul divieto di fumo)”.

è inoltre nota l’interazione del fumo di tabacco con gli altri agenti nocivi:-

– può fungere da vettore di tossici già presenti al lavoro (formaldeide, piombo, …) attraverso l’inalazione, il contatto cutaneo e l’ingestione;
– alcune sostanze chimiche depositate sulle sigarette possono essere trasformate in sostanze più tossiche se fumate;
– l’esposizione ad una stessa sostanza nociva contenuta nel fumo di tabacco e nell’ambiente di lavoro può essere aumentata (monossido di carbonio, cadmio, benzene, idrocarburi policiclici aromatici, …);
– il fumo può agire con meccanismo sinergico con l’agente occupazionale producendo un danno maggiore di quello causato dal singolo agente considerato (asbesto, silice, arsenico, …).

Come esito patologico del mix tra inquinanti ambientali e fumo sono state osservate  bronchite cronica, enfisema polmonare, broncopneumopatia cronico ostruttiva, asma bronchiale, pneumoconiosi, fibrosi polmonare, patologie cardiovascolari, allergie, disturbi osteoarticolari oltre alle ormai tristemente note patologie tumorali.
Da non dimenticare infine che i fumatori hanno un maggior rischio di incidenti e infortuni sul lavoro rispetto ai non fumatori (1,4 – 2,5 volte), si assentano dal lavoro per malattia con maggiore frequenza, portano a maggiori possibilità di innesco di incendi ed esplosioni, hanno più frequenti incidenti automobilistici.
I Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, in collaborazione con i SEPS (Servizi di Educazione e Promozione della Salute) organizzano dei corsi (normalmente non più di 2 ore) per i lavoratori nell’ambito del progetto “Aziende a 6 stelle-Aziende libere dal fumo”. Ai partecipanti vengono consegnati materiali informativi. Ritengo interessante ed utile promuovere nelle aziende queste iniziative ed auspico si possano concretizzare il più possibile.

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