Newsletter 07/12

 APPROFONDIMENTI

 

 

ETICHETTA ENERGETICA

Pubblicato (G.U. 168-20/07/12) il D.Lgs. 104/12, attuazione della Dir. 2010/30/UE, sull’indicazione del consumo di energia nell’etichettatura di tutti quei prodotti che durante l’uso impattano dal punto di vista energetico fissando le regole generali e la responsabilità dei diversi soggetti lungo la catena di distribuzione. Seguiranno ulteriori provvedimento con specifica delle singole tipologie soggette alla nuova etichettatura.

 

RADIAZIONI OTTICHE…NATURALI

Il testo unico sulla sicurezza regolamenta al titolo VIII assieme a rumore e vibrazioni le radiazioni artificiali (ottiche e campi elettromagnetiche) “dimenticando” di dare indicazione su quelle naturali ma al contempo impone ai datori di lavoro di valutare tutti i rischi, compreso pertanto l’esposizione professionale al sole (mansioni che comportano la permanenza all’aperto per parte della giornata di lavoro). Raccomandiamo pertanto di garantire e vigilare su:

– fotoprotezione ambientale, ove possibile (schermature con teli e con coperture);

– organizzazione dell’orario di lavoro, ove possibile: dalle 11,00 alle 15,00 privilegiare i compiti lavorativi che si svolgono all’interno o all’ombra, riservando i compiti all’esterno per gli orari mattutini e serali in cui l’esposizione agli UV è minore;

– luogo ombreggiato per consumare i pasti e sostare durante le pause.

– indumenti adeguati: cappello a tesa larga e circolare, abiti leggeri e larghi che non ostacolino i movimenti, con maniche lunghe ed accollati e pantaloni lunghi di tessuto di color chiaro, che fornisca una buona protezione dai raggi UV e fresco (cotone/poliestere). Ricordo che vi sono in commercio indumenti con marchio UPF pensati e testati per la protezione agli UV secondo la norma UNI 13758.

– creme solari con grado di protezione adeguato al fototipo del lavoratore.

– occhiali da sole filtranti gli UV (secondo norma UNI EN 1836).

La prevenzione dell’invecchiamento della pelle, dell’eritema ma soprattutto del melanoma passano da comportamenti responsabili e corretti che sul lavoro non possono essere lasciati alla individuale sensibilità del lavoratore esposto.

 

INFORTUNI 2011

Come di consueto in piena estate arrivano anche i dati ormai pressochè definitivi da INAIL riguardo il fenomeno infortunistico dell’anno solare precedente (2011).

– 725.174 infortuni denunciati (- 6,6% sul 2010); al netto della crisi economica il calo si stima al 5%

– 920 casi mortali (- 5,4% sul 2010 in totale, – 8,6 di quelli in occasione di lavoro,  + 4,8 le morti in itinere). Al netto della crisi il calo di morti “bianche” è stimato al – 4%.

– calo del 7,1% per gli infortuni in itinere

– tra quelli in occasione di lavoro calo del 8,4% per quelli occorsi ai lavoratori che operano sulla strada (autotrasportatori merci-persone, rappresentanti di commercio, addetti alla manutenzione stradale, ecc.).

Dal punto di vista della ripartizione geografica il nord est registra un – 6,4% del numero di casi (in linea con la media nazionale) ma è stazionario per numero di decessi (226).

 

MALATTIE PROFESSIONALI 2011

Il fenomeno è in controtendenza da anni rispetto agli infortuni: anche il 2011 ha segnato un incremento delle denunce, 46.558, +9,6% sul 2010 segno della sempre maggiore consapevolezza su diritti e tutele di legge da parte dei lavoratori più che di un peggioramento delle condizioni di salubrità degli ambienti di lavoro.

Al primo posto confermate le malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee dovute a sovraccarico bio-meccanico e movimenti ripetuti (31mila denunce pari al 66% del 2011).

I tumori professionali sono la prima causa di morte per malattia tra i lavoratori.

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