PILLOLA FEB 2018

ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI O MUTAGENI

L’Europa aggiorna il quadro normativo riguardante l’esposizione professionale ad agenti cancerogeni e mutageni mandando in pensione la direttiva 2004/37/CE. Lo scorso 27 dicembre è stata infatti pubblicata la DIR(UE) 2017/2398 che introduce in particolare in allegato III nuove sostanze e nuovi valori limite e dà maggiore rilevanza alla tutela dalle sostanze tossiche per la riproduzione: in fase di recepimento queste dovrebbero (d’obbligo il condizionale) essere equiparare a cancerogeni e mutageni venendo ad avere di conseguenza analoga gestione.

La nuova norma, in vigore dallo scorso 16 gennaio dovrà essere recepita entro 3 anni.

Dal 17 gennaio 2020 pertanto dovremo confrontarci con i seguenti limiti:

  • 2 mg/mc per le polveri di legno (es. modellerie e falegnamerie)
  • 0,005 mg/mc per il cromo esavalente di (es. saldature, processi galvanici)
  • 0,1 mg/mc per l’acrilammide a (es. stampaggio materie plastiche)
  • 3,25 mg/mc per il benzene (es. processi a caldo come colata metalli)
  • 0,3 f/ml per le fibre ceramiche refrattarie (es. forni per trattamenti termici)
  • 0,1 mg/mc la silice libera cristallina di (es. fonderie)

Quest’ultima novità rappresenta al contempo luci ed ombre per molte realtà dove da anni si perseguono le migliori tecniche disponibili per abbassare le concentrazioni sotto il TLV-TWA che ad oggi è di 0,025 mg/mc. Da un lato infatti l’Europa “ufficializza” tra i cancerogeni la Silice (finora addirittura classificata non pericolosa) costringendo di fatto le aziende ad una gestione assai più rigida e all’inserimento del personale per il quale siano state constatate concentrazioni rilevabili nel registro esposti (da inviare ogni tre anni ad INAIL), dall’altro fissa un limite 4 volte maggiore rendendo di fatto lecita un’esposizione decisamente poco salubre e giuridicamente poco tutelante. Si aprirà sicuramente un dibattito forte tra le parti sociali (associazioni di categoria, autorità pubbliche di controllo) e, temo, anche nelle aule dei tribunali…

Cogliamo l’occasione di questa importante novità per ricordarvi l’importanza di:

  • identificare – censire con attenzione i possibili inquinanti partendo dall’analisi di processo e dall’esame delle schede di sicurezza
  • selezionare in particolare quelli cancerogeni (certi o possibili con particolare riferimento alle sostanze che lo diventeranno a breve) riservando a questi un approfondimento mirato
  • valutare con il medico eventuali integrazioni del protocollo sanitario
  • verificare la fattibilità tecnico economica di una loro sostituzione o quanto meno di giungere al ciclo chiuso o ad un uso confinato
  • qualora emerga un quadro di esposizione per qualche mansione provvedere a redigere o integrare il registro degli esposti

Approfittiamo infine per informarvi che a seguito della recente riclassificazione della formaldeide come cancerogena, considerato trattarsi purtroppo di inquinante piuttosto ubiquitario, ci siamo dotati di uno strumento portatile per una prima valutazione della situazione anche negli ambienti ad uso ufficio. Dall’analisi si potrà decidere se sia prudente o meno procedere a campionamento da parte di laboratorio accreditato.

 

PSA può supportarvi nell’adempimento a tutti gli obblighi in materia di tutela dell’ambiente (davide@progettosicurezzaambiente.it)

 

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