Pillola LUG 15

INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI: LAVORATORI SÌ, MA PRIMA PERSONE!

INAIL ha pubblicato i dati relativi al 2014 in merito ad infortuni e malattie professionali.

I primi sono confermati in calo (- 4,6% i casi denunciati). Dato sempre molto significativo: circa il 18% sono accaduti fuori dall’azienda. Tra i 660 casi mortali riconosciuti come “sul lavoro” addirittura circa la metà sono quelli accaduti fuori dall’azienda (il 25% in itinere cioè nel percorso casa-lavoro).

In aumento ancora le denunce di malattie professionali, sopra quota 57.000 (+10,7%). Solo il 35% circa quelle riconosciute. I morti per malattia professionale sono stati 1.400 di cui più di 400 per esposizione ad amianto. Al primo posto per numero di denunce le malattie del sistema osteoarticolare (62% del totale) cioè legate a posture incongrue, movimentazione di carichi o movimenti ripetuti.

Da questa estrema sintesi della recente fotografia della sicurezza e salute dei lavoratori italiani credo importante fare alcune riflessioni.

Sempre più evidente l’importanza di riconoscere il lavoratore come persona, agendo per una efficace prevenzione sulla sfera motivazionale: ottenere un luogo di lavoro salubre e sicuro, usare macchine conformi e fornire i dispositivi di protezione individuale rischia di essere vanificato da un comportamento non sicuro anche se condotto fuori dall’azienda, ad esempio alla guida (260.000 tra morti e feriti in incidenti stradali nel 2013) o da abitudini scorrette di vita, che espongono ad esempio ad agenti cancerogeni come il fumo di sigaretta, causa di 80.000 morti in Italia all’anno (tra cancro, malattie respiratorie e cardio-circolatorie) o che favoriscono ipertensione ed obesità (alimentazione ricca di grassi e scarsa attività motoria).

L’azienda lungimirante (come DuPont da più di un secolo a titolo di esempio virtuoso) sa che un’assenza per malattia, anche non legata al lavoro così come per infortunio domestico o stradale, è pur sempre un’inefficienza, una perdita di produttività. E’ altrettanto noto che dietro alla gran parte degli infortuni e di molte malattie ci sono comportamenti imprudenti o mancato rispetto di elementari regole di prevenzione.

Non a caso INAIL ha recentemente ricompreso tra le attività premianti (che consentono la riduzione del premio aziendale) anche azioni che nulla o poco riguardano il processo produttivo come le iniziative formative su stili di vita più corretti (importanza di una buona alimentazione e dell’attività fisica, astensione dall’abuso di alcool, dal consumo di droghe e dall’esposizione al fumo di sigaretta), o i corsi per imparare ad avere uno stile di guida più sicuro.

Confido davvero in vacanze salutari (ben protetti dal sole) e sicure ma soprattutto che queste portino buoni consigli: la prevenzione parte dalle persone ancor prima che dai lavoratori

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