Pillola MAG 20

PULIZIE ANTI COVID

Ci ritroviamo ancora a parlare di Coronavirus, con anima sicuramente più leggera visto il confortante andamento della curva della diffusione del contagio di queste ultime settimane.

Pare quindi utile fornire nuove e interessanti indicazioni per gestire questa nuova fase di convivenza attenta con il virus augurandoci di avere presto a disposizione terapie e vaccini che possano permetterci un ritorno a relazioni sociali più gratificanti.

Il ministero della salute ha divulgato una circolare (22/05/20) che prova a chiarire alcuni aspetti fondamentali per non rischiare di spendere risorse (tempo e denaro) senza avere reale beneficio o dove non serve. Innanzitutto pubblica una tabella sui tempi attesi di permanenza del virus sulle principali superfici. Ottimo per decidere se e laddove abbia senso sanificare.

Altro elemento finora poco esplicitato la necessità di tenere traccia, registrazione, delle azioni intraprese, in particolare proprio in materia di pulizie e sanificazione.

La circolare parlando di cadenza degli interventi di pulizia menziona il turno come unità di misura…questo significa materialmente un ricorso assai più cospicuo a risorse esterne e/o una maggiore responsabilizzazione e coinvolgimento del personale sull’autogestione diligente e sistematica delle proprie aree di lavoro.

Ovviamente questo è tanto più importante se consideriamo gli oggetti più frequentemente manipolati (maniglie, rubinetti, pulsanti, ecc.).

La circolare poi guida in una sequenza di operazioni per ottenere il risultato di rimuovere e uccidere il virus “annidato” sulle superfici e raccomanda l’attenzione dovuta verso i principi attivi dei prodotti chimici (il rischio biologico del momento non fa venir meno i rischi per la sicurezza e salute correlati ai principi attivi). In tabella che segue le indicazioni sui prodotti da usare in funzione delle superfici.

Al momento non si dispone di studi certi di efficacia e conseguentemente di autorizzazione delle autorità competenti sui trattamenti con Ozono, Perossido di ossigeno (acqua ossigenata), cloro attivo, UV-C sebbene tutti questi trattamenti abbiano in passato dato evidenza di una azione virucida importante.

Ciascuna di queste “soluzioni” porta con sé sia effetti negativi sulla salute e per l’ambiente ma anche i non meno rilevanti temi sulla serietà di fornitori e costruttori che propongono attrezzature miracolose senza le dovute garanzie poi sull’efficacia reale dei trattamenti proposti sul coronavirus.

Ad oggi quindi la sanificazione anti-COVID rimane possibile (con esito certificabile e quindi accedendo alle agevolazioni fiscali) solo con il ricorso anche a prodotti a base alcolica concentrata o di ipoclorito di sodio. Le altre tecniche possono costituire strategie aggiuntive ma non esclusive.

Una trattazione più completa e articolata è disponibile sul sito del Istituto Superiore di Sanità, in particolare nelle pubblicazioni COVID n° 19 e 25.Per qualsiasi dubbio su questo e sugli altri temi correlati non esitate a contattarci.

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