Newsletter 02/11

IL VENETO FINANZIA LE CERTIFICAZIONI

Con DGR Veneto 3501 del 30/12/10 è stato approvato il Bando per finanziare le PMI (Piccole e Medie Imprese) per interventi di Consulenza finalizzati ad acquisire certificazioni di sistema e di prodotto: si tratterà di fondi in conto capitale concessi fino al 50% (max € 40.000) della spesa ammissibile per realizzare il progetto entro gli importi minimi e massimi previsti. La domanda di contributo e gli allegati dovranno essere trasmessi alla Regione del Veneto entro e non oltre giovedì 31 marzo 2011. Tutte le info su: https://www.regione.veneto.it nella pagina Bandi Avvisi Concorsi/Bandi/Contributi Servizi Consulenza PMI.

RIDUZIONE TASSO INAIL

Prorogato al 28 febbraio il termine ultimo per la presentazione delle domande di riduzione del tasso del premio INAIL di cui abbiamo già riferito nel n° 1/11 della newsletter. Ad oggi, come comunicatovi via mail le fasce di riduzione promesse dall’ente (Del. 79/10) non sono state divulgate e quindi non c’è alcuna certezza sulla loro applicazione: la riduzione per aziende con più di due anni di attività e meno di 500 dipendenti rimane pertanto del 10%.

Siamo disponibili ad una compilazione attenta e congiunta del modello di domanda prima dell’inoltro all’ente.

MANIGLIONI ANTIPANICO

Scade il prossimo 16 febbraio il periodo di transizione (6 anni) concesso dal DM 03/11/04 in materia di requisiti di sicurezza dei dispositivi di apertura per le porte di emergenza. Dopo tale data saranno pertanto ritenute non rispondenti alla norma tutti i dispositivi che non presentano il marchio CE. Suggerisco pertanto di verificare sui maniglioni in azienda la presenza del marchio e programmare di conseguenza gli eventuali nuovi acquisti.

Colgo l’occasione per ricordare che il decreto in questione identificava in quali situazioni si rendesse obbligatoria l’installazione dei dispositivi a spinta:

a) sulle porte delle vie di esodo … devono essere installati dispositivi almeno conformi alla norma UNI EN 179 o ad altra a questa equivalente (barra a spinta integrata nella porta), qualora si verifichi una delle seguenti condizioni:

a.1) l’attività è aperta al pubblico e la porta è utilizzabile da meno di 10 persone;

a.2) l’attività non è aperta al pubblico e la porta è utilizzabile da un numero di persone superiore a 9 ed inferiore a 26;

b) sulle porte delle vie di esodo … devono essere installati dispositivi conformi alla norma UNI EN 1125 o ad altra a questa equivalente (classico maniglione anti panico a leva), qualora si verifichi almeno una delle seguenti condizioni:

b.1) l’attività è aperta al pubblico e la porta è utilizzabile da più di 9 persone;

b.2) l’attività non è aperta al pubblico e la porta è utilizzabile da più di 25 persone;

b.3) i locali con lavorazioni e materiali che comportino pericoli di esplosione e specifici rischi d’incendio con più di 5 lavoratori addetti.

SISTRI

Come accennato a mezzo mail è stata prorogata al 30 aprile la scadenza per il pagamento del contributo annuale per il SISTRI.

Per i dettagli sul pagamento rimando al n° 1bis della newsletter.

AMIANTO

Credo opportuno ricordare a quanti hanno in azienda manufatti contenenti amianti e a coloro che non hanno mai effettuato il censimento per individuarli che le norme (D.Lgs. 257/92 e DM 06/09/94 impongono la nomina del cosiddetto responsabile amianto il quale poi, una volta censiti i manufatti, elabora il programma di controllo e manutenzione specificando, in funzione dello stato di conservazione dei materiali e dal grado di disturbo (agenti atmosferici, urti, ecc.) stabilisce gli interventi da pianificare per la riduzione del rischio di esposizione a fibre di amianto. Da notare che non adempiere a questi obblighi è sanzionato con ammenda da € 3.615 a € 18.075.

SINDROME TUNNEL CARPALE (STC) e PULIZIE

Da uno studio condotto su un centinaio di addette alle pulizie risulta che nelle imprese di pulizia la STC ha una prevalenza significativamente maggiore rispetto alla popolazione generale e un’insorgenza più precoce: l’età e l’anzianità lavorativa non hanno dimostrato di influire in modo significativo mentre evidentemente giocano un ruolo fondamentale i fattori di forza, durata, frequenza e tempi di recupero delle singole attività svolte. E’ pertanto evidente come sia necessaria una valutazione specifica e approfondita unitamente ad una sorveglianza sanitaria mirata al fine di individuare le situazioni a maggior rischio e prevenire l’insorgere della STC.

Medesima patologia è stata riscontrata anche in molte altre attività a carattere ripetitivo e con l’uso di forza nella prensione. Raccomando pertanto chi non avesse ancora provveduto ad effettuare la valutazione del rischio per indirizzare poi il medico ad eventuali approfondimenti laddove la situazione venisse evidenziata come critica.

Anche l’uso del mouse da parte dei videoterminalisti è da considerarsi come attività potenzialmente a rischio: suggerisco di mettere a disposizione mouse ergonomici e tappetini con imbottitura che consentono un minore sforzo e rendono pertanto meno probabile l’insorgere della STC.

PERICOLO LED?

Riporto l’esito di uno studio effettuato dall’ANSES (L’Agenzia Nazionale Francese per la Sicurezza Sanitaria, dell’Alimentazione e del Lavoro) secondo cui l’illuminazione a LED comporterebbe rischi per la salute. Per la componente blu, notevole nello spettro delle lampade a LED, non esiste una dose minima tollerabile e l’effetto negativo è particolarmente evidente nei soggetti sensibili (bambini, persone fotosensibili, persone esposte per lunghi periodi ad illuminazione a LED). Si è riscontrata una particolare tossicità per le cellule della retina che subiscono un vistoso stress ossidativo in presenza di componente blu. Per queste ragioni l’ANSES consiglia di:
– evitare l’uso dei LED a luce fredda in luoghi frequentati dai bambini e negli oggetti da loro utilizzati (per esempio i giocattoli);
– informare i pazienti con particolari malattie o che utilizzano farmaci che aumentano la fotosensibilità, sui rischi dell’esposizione alla luce con componente blu;
– realizzare appropriati dispositivi di sicurezza per i lavoratori che sono esposti per lunghi periodi ad illuminazione a LED.
Ci sarebbe poi il rischio di abbagliamento, (singole sorgenti LED possono superare anche di 1000 volte la soglia di comfort visivo) dovuto anche all’errato design dei corpi illuminanti e all’eccessiva direzionalità degli stessi. ANSES auspica maggiore attenzione dei costruttori e dei legislatori per evitare l’immissione sul mercato di apparecchi di scarsa qualità e potenzialmente pericolosi. A noi nel frattempo, mancando etichettature di “qualità” e garanzia, adottare un sano principio di precauzione ed evitare “abusi” di una tecnologia tanto promettente quanto ancora poco conosciuta in termini di conseguenze per la salute.

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