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ENERGIA – quanto mi costi!

Il 30 aprile è la scadenza per la comunicazione annuale, da parte dei soggetti “energivori” al Ministero Industria Commercio ed Artigianato, del nominativo del proprio “tecnico responsabile per la conservazione ed uso razionale dell’energia”. Nella comunicazione, da inoltrare ogni anno, vanno indicati anche i consumi stimati o calcolati, espressi in TEP (tonnellate di petrolio equivalenti). La mancata comunicazione è sanzionata (da 5000 a 50000 euro circa). E’ obbligato il soggetto industriale con consumi superiori a 10.000 TEP o chi appartiene ai settori civile, terziario e trasporti con consumi maggiori a 1.000 TEP. Per esemplificare 1000 TEP equivalgono a circa 926 tonnellate di gasolio o a 1,2 milioni di mc di gas metano o ancora a circa 4000 MWh di corrente elettrica. Attenzione: le varie fonti di energia vanno sommate per il confronto con le soglie!

Le soglie sono piuttosto elevate ed individuano le situazioni di maggiore impatto sul consumo nazionale di energia: la presenza ed il lavoro però di un soggetto che, ragionando sull’origine, ubicazione e modalità dei consumi consenta di conoscere la propria situazione, permette senza dubbio in qualsiasi realtà anche piccola di pianificare interventi di monitoraggio e di riduzione poi dei fabbisogni energetici. Questo si trasforma spesso in tempi ragionevolmente brevi in un concreto risparmio economico.

 

Due capitoli di consumo spesso determinanti riguardano l’impianto termico e l’impianto di produzione d’aria compressa. Entrambi sono già soggetti ad altri adempimenti, riguardo la sicurezza, in termini di denuncia alle autorità competenti (INAIL) e successive verifiche periodiche (ARPAV o soggetti privati abilitati), non sempre a dire il vero seguiti dalle aziende (!!!)

Cogliere questi adempimenti legati agli impianti come opportunità per verificarne il buon funzionamento, studiare la rete di distribuzione, verificare le utenze, rappresenta sicuramente un modo saggio di dare seguito ad un obbligo: un impianto datato e magari poco manutenzionato può essere non solo poco sicuro ma anche una fonte di spese eccessive facilmente evitabili.

 

Pertanto che la vostra azienda sia o meno soggetta alla nomina del cosiddetto energy manager e conseguentemente poi alla diagnosi energetica (entro il prossimo dicembre), suggeriamo di sottoporre gli impianti ad un controllo da parte di un esperto, iniziando dalla centrale termica e dai compressori.

 

Potete rivolgervi all’ing. Mauro Galvan: mauro@progettosicurezzaambiente.it

 

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