Pillola Ott 17

PREVENZIONE INFORTUNI … SUL CAMPO

Il 2016 si era chiuso con una preoccupante inversione di tendenza: per la prima volta negli ultimi venti anni il fenomeno degli infortuni ha smesso di calare dando segnali non solo di assestarsi ma di una lieve risalita. L’anno in corso purtroppo sembra confermare questo trend ed è pertanto d’obbligo farsi delle domande sull’efficacia delle politiche di prevenzione non solo a livello nazionale ma ognuno nella propria realtà. Provo a dare qualche spunto di riflessione ai datori di lavoro – delegati per la sicurezza perché solo se ciascuno nella propria realtà saprà rimettere in discussione il proprio lavoro, le proprie strategie, si potrà tornare a parlare di fenomeno in calo:

  1. Conosco nel dettaglio il fenomeno degli infortuni nella mia azienda? Non sempre a mio giudizio si dà la giusta attenzione e si dedica il giusto tempo non solo a rilevare l’entità statistica dell’andamento (spesso per fortuna è un lavoro rapido in quanto i numeri assoluti sono modesti) ma piuttosto a scavare nelle cause dei singoli episodi. Da parte nostra (parola di RSPP) si dovrebbe e vorrebbe sempre utilizzare metodi “invasivi” come quello dei 5 perché… solo interrogando più soggetti e indagando in profondità sulle cause (chiedendo perché appunto almeno a 5 livelli di successivo approfondimento) si può dire di avere un quadro completo e attendibile dei fatti e ipotizzare di conseguenza le strategie di prevenzione successive. Questo approccio però necessita di grande disponibilità ed apertura da parte degli interlocutori ed è questo che auspichiamo perché si sia messi nelle condizioni di fare bene il nostro mestiere. Sappiamo inoltre che grandi informazioni possono venire dalle indagini sugli incidenti (eventi senza danni alle persone) spesso non segnalati o non “trattati”. Obiettivo per il 2018: ogni infortunio abbia a corredo la sua indagine approfondita e tutti gli incidenti segnalati abbiano la sua corrispondente scheda di analisi delle cause e pianificazione delle azioni correttive.
  2. Destino sufficienti risorse agli interventi di prevenzione? Il budget per l’allineamento aziendale a ciò che la normativa prevede e la tecnologia mette a disposizione per la prevenzione degli infortuni è sempre purtroppo un compromesso, legato come normale all’andamento generale aziendale e alle tante altre voci di spesa ma sicuramente risente anche della percezione del problema da parte della compagine sociale che, fin tanto che non vi sono fatti eclatanti (infortuni gravi) tende a sottovalutare il fenomeno con la conseguenza che le risorse destinate al capitolo sicurezza non siano adeguate alle reali necessità.  Obiettivo per il 2018: sulla base delle principali cause di infortunio in azienda propongo alla proprietà – cda un intervento significativo (organizzativo o tecnologico) per contrastare o eliminare le cause di quella tipologia di evento.
  3. Dedico adeguati tempi ed iniziative alla crescita della cultura della sicurezza? Spesso il percorso di formazione e sensibilizzazione si limita al minimo previsto dalla normativa e riguarda le sole figure dirette destinatarie dei singoli corsi obbligatori. Perché non coinvolgere invece maggiormente proprio la compagine sociale, il consiglio di amministrazione e poi dare maggiore spazio e rilievo alla crescita dei preposti, così strategici per una reale prevenzione nei reparti? Solo se i “famosi” soggetti apicali si sentono parte attiva e sono realmente consapevoli degli enormi costi nascosti della “non sicurezza” si può sperare si facciano parte attiva nel percorso di educazione ai comportamenti corretti e contribuiscano allo sviluppo tecnologico aziendale nella prevenzione. Obiettivo per il 2018: dedico qualche ora in più alla formazione del personale su sicurezza e salute ampliandola a soggetti finora “trascurati” o prevedendo iniziative non obbligatorie ma che contribuiscano a far crescere la cultura della sicurezza in azienda.

Il Servizio di Prevenzione e Protezione sarà lieto di programmare in questa fine anno ogni iniziativa utile a fare del 2018 un anno di buona prevenzione sul campo, un anno di nuove buone notizie. Buon lavoro.

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